domenica 9 agosto 2009

21 Agosto 2008 giorno 7

Abbiamo superato la metà del viaggio ed il fatto che siamo verso al fine (i giorni che restano sono meno di quelli trascorsi) si sente, soprattutto in Alby. Stamani siamoandati a Shimbashy a cercare uno store di giocattoli. Ogni piano una meraviglia in cui perdersi. Piano terra: LEGO e souvenir in senso lato ( mitici i LEGO ispirati al film di Indiana Jones con il filmato dei personaggi fatto coi LEGO, Spielberg e Lucas compresi); al secondo piano (per i giapponesi quasi sempre il nostro piano terra è 1) peluches di tutti i tipi, morbidezze, dimensioni. Ho trovato il Rilakkuma!!! Yeeeeee.

Terzo piano: robot, da Gundam a Yattaman (c'era anche il pupazzetto del maiale sull'albero!!!) e di modellismo. Ultimo piano: Barbie, puzzle e giochi da tavolo (per le Barbie Gaia sarebbe svenuta). Il supernegozio si chiama Hakuhinkan toy park. Ho trovato anche dei carinissimi portachiavi con tutti i personaggi dei cartoni animati, in formato neonato (mitici!!!). Dopo facciamo un giro per Shimbashy, per la zona ricca, del "guardare e basta": i negozi Chanel, Dior, Louis Vuitton etc. La visione di cotanta ricchezza ci mette fame e becchiamo un'altra novità: un locale in cui l'ordinazione non si fa ai camerieri ma ad un distributore con le foto dei piatti ed i prezzi (mitico!!!), ed ancora più mitica è la mostruosa e risaputa correttezza giapponese: poichè i menù erano scritti ovviamente in giapponese, con le foto dei piatti, non avevamo letto che con le portate che avevamo ordinato erano comprese le zuppe di miso. Siccome a me la zuppa di miso piace un sacco, la ordino a parte. Diamo i bigliettini delle ordinazioni usciti dal distributore (il locale si chiama Yayoyken) al cameriere e ci sediamo al tavolo che ci indica. Dopo poco viene a spiegarci che le zuppe di miso ordinate in totale sono tre, e se ne voglio una sola oppure veramente due. Quando gli dico che obviously ne voglio una sola lui mi sorride con l'usuale gentilezza, va dentro e torna dopo un secondo a restituirmi i 100 yen corrispondenti alla zuppa di miso ordinata a parte: trooooppo forti!! Meravigliosi!!! Dopo cotanta gentilezza, ed una buona mangiata, ci indirizziamo via subway allo Yushukan Museum: attenzione! Ricordate se andate a Tokyo che quasi tutti i musei chiudono tra le 16 e le 17.30. Lo Yushukan è un museo sulla storia del Giappone, dal periodo Meji fino alla seconda guerra mondiale. Per coloro cui piace la storia, e vogliono sapere di più su quella del Giappone, è veramente un'esperienza "intensa", merita la visita. Inoltre è inserito in un giardino molto carino, con annesso tempio.

Dopo il tuffo nella cultura facciamo un giro per negozi prima a Shinjuku e poi a Shibuya. A Shinjuku becchiamo un acquazzone e ci rifugiamo nella Tower Records, dove io come al solito, faccio danni: mi compro il singolo degli SPAM: esagerato!!! troooppo carino. E se poi in Italia non riuscivo a scaricare i pezzi, i titoli sono in giapponese, mica in inglese!!!! Comunque tale danno non è minimamente paragonabile a quello che faccio a Shibuya Ho scoperto un altro "Jeans Mate", con le magliette del maiale di Yattaman. MITICO!!!!! Me ne sono comprate due.....sono quasi senza soldi, ma felice; Yatta!!!
Tornando in metro verso Asakusa "azszecchiamo" la prima figura di merda giapponese: prima che arrivi la metropolitana Alberto si mette a fare Fantozzi vicino ad un distributore di bibite: prima ci mette 120 yen ma 10 glieli sputa; poin ci mette un altro 100 ed all'atto del resto (mentre la metro è arrivata, azz....) gli cadono le monete e dice qualcosa al distributore.....in una qualche lingua perduta. Saliamo sulla metro e mi porge la bibita che nella fretta ha preso: etichetta tutta scritta in giapponese con disegnati dei frutti che sembrano pesche ed albicocche. Sul retro una scritta microscopica in inglese che dice "fruit mix": molto chiarificatore!!!
Mentre assaggiamo e facciamo gli spiritosi sul gradimento della bibita (con tanto di foto di Alberto che "apprezza") sento improvvisamente accanto a me una voce: "di dove siete?". Mi giro pensando che non c'erano occidentali vicino a me, e manco nelle vicinanze.......è un giapponese!
che a parte ridersela del nostro siparietto, parla italiano!!! La mia risposta alla sua domanda è da ebete: "siamo italiani". Mi sa che, visto che si è rivolto in italiano, a questo megari ci era già arrivato. La sua domandaera ovviamente riferita al luogo specifico, come Alberto meglio precisa. Non conosce Caserta, ma conosce Napoli; ci racconta che conosce l'italiano (e lo conosce bene) perchè è stato a Firenze sei mesi a lavorare per un'azeinda italiana chiamata "Nuovo Pignone", ed io capisco "Nuova Opinione" (il solito ebete al quadrato). Ci spiega che la bibita dovrebbe essere con anche le prugne (ma non siamo molto convinti), e ci saluta scendendo alla sua fermata, con calore (effettivamente Alby ha ragione, assomiglia un po' ad Hiro di Heroes, ma con un'aria un po' più intelligente). Finiamo la giornata al seven/eleven a comprare e mangiare dolci e biscotti made in Japan ( che "magnafatti").