domenica 11 gennaio 2009

19 Agosto 2008 giorno 5

La giornata inizia tristemente: non andremo al museo Ghibli, è tutto full fino al 26 agosto, giorno della nostra partenza.
Per info se potete prenotate dall'Italia (andate sul sito per maggiori delucidazioni) oppure appena arrivati a Tokyo cercate un negozio “Lawson”, sono gli unici dove si possono prenotare i biglietti. L'accesso è limitato solo ad un certo numero di persone al giorno. Comunque tra un mugugno e l'altro andiamo a scoprire Shinjuku. Primo impatto: non riusciamo ad uscire dalla stazione!!! è immensa. Arriviamo sotto il megaschermo del grattacielo “ALTA” e giriamo per il quartiere: i negozi sono di cose diversissime, elettronica, dvd, cd, strumenti musicali, ma anche abbigliamento carissimo (Gucci su tutti), ed economico.

Il mio dolore è enorme: in un “Jeans Mate” trovo una bellissima maglietta col maialino di Yattaman ( “anche un maiale può salire su un albero quando si sente adulato”), ma arghhhhhh, non c’è la taglia! La voglio! La voglio! Cercherò altri “Jeans Mate”, o tornerò lì tra qualche giorno. Facciamo una brevissima sosta per il pranzo e ci avviamo al parco Shinjuku Joen: a meno di non pagare per entrare nella zona le serre, è una mezza noia! In compenso non si muore di caldo ed approfittiamo per un po’ di frescura.
Dopo il parco Alberto su una delle piantine ai bordi della strada identifica l’esistenza di una scuola superiore. Torna su la manga-fissa per le high school giapponesi. Si parte alla ricerca di sta scuola (in realtà ad essere precisi si tratta di un istituto tecnico), infilandoci in strade e stradette, e vedendo un’altra faccia di Tokyo, molto poco turista - evviva – e, sorry per la frase fatta, molto più “vera”. Le stradine strette, con piccoli condomini, con le bici posteggiate in box a livelli. I giapponesi che tornano da lavoro in bici; le signore che fanno due passi e ci guardano un po’ sorprese – che ci faranno due occidentali da ste parti – ma sempre sorridenti, la famigliola nel piccolo parco-giochi del quartiere etc… troviamo anche l’istituto tecnico che però sembra un po’ chiuso ed anche un po’ abbandonato. Alby dice che si farà tradurre da qualcuno le scritte fuori dalla scuola per capire che gli è capitato (all’istituto tecnico intendo), ma è felice lo stesso.
A questo punto Alby s’avvia a fare un usuale giro per strumenti musicali, io un usuale giro per centri commerciali ed in direzione della Tower Record. Risultato: cd degli Slipknot da dimenticare! Disco dei NIN: come sopra. Disco dei “The script”: comprato!!! 1980 Yen; dal momento che ho deciso di comprarlo e non di scaricarlo ho pensato che in Italy a meno di 15/20 euro non l’avrei trovato…..quindi Buy it! Ascoltandolo nella Tower record (ricordate voi amanti della musica, a Tokyo potete sentirla tranquillamente in quasi tutti gli store, che dispongono di una marea di postazioni di ascolto e non solo degli ultimi successi), mi sono reso conto ancora una volta di quanto sia importante la musica nella mia vita, quanto faccia bene al mio cuore!!! Dopo “The Script”, piccola capatina nel disco dei “One Republic”, i tizi prodotti da Timbaland. Mi colpisce “Mercy” ma per il resto sono discreti, se Timbaland ha messo il becco negli arrangiamenti, è meglio che si spara ( vi prego, una batteria vera, please…..niente clap clalp per favore). Uscendo vengo illuminato dal cd in guappo di Wicked e mi sento le canzoni corrispondenti a “The Wizard and I” ed ovviamente “Defying Gravity”. La tipa la voce ce l’ha ma confesso che non mi da gli stessi brividi. In compenso ho scoperto come si dice “unlimited” in giapponese: dekiruwa (chissà come si scriverà….). torno alla stazione di Shinjuku e mi rincontro con Alby.
Per cena torniamo al locale di Akihabara e di nuovo mangiamo mooolto bene, un po’ alla giapponese de un po’ alla occidentale, infatti i miei spiedini avevano poco di giapponese eh eh eh. Unico difetto del locale: è per fumatori (che palle!). il resto della serata è per le strade di Akihabara prima e di Asakusa poi, a goderci il fresco della sera.

18 Agosto 2008 giorno 4

Finalmente il problema cellulare è risolto. Vi ho detto di assicurarvi che il vostro cell. sia non solo come minimo 3 band ma anche 3G sennò nisba, non funziona (questo nelle guide non lo dicono!)? Siamo andati alla PUPURU e mi hanno fittato il cell. per la modica cifra di Yen 8.400 (circa 55 euro, se non avete una necessità mostruosa del cell, lassate perdere); in compenso il giovanotto del PUPURU è stato molto gentile, ed ha accettato un pagamento in contanti poiché il loro Pos non ha accettato il mio bancomat Bancoposta, strano perché all’estero va sul circuito Mastercard. Dopo il lieto fine da PUPURU (sto nome mi fa morire) ci siamo diretti con la metro ad Ueno. Stamani siamo in uno stato pietoso, due rottami, facciamo due ginocchia intere in due; ma l’Oki risolve tutto e dopo due sorsi, uno a testa, torniamo come nuovi (che meraviglia!!!).
Ad Ueno prima di tutto andiamo a vedere il parco: all’entrata pensiamo di trovarci davanti un piccolo boschetto con un lago…ma il lago non c’è.












Ci sono un sacco di piante fiorite che, scopriamo, sono nell’acqua….sono il lago, perlomeno una parte, diciamo lo stagno: è davvero incredibile, la distesa di foglie e fiori dello stesso tipo e colore (credo peonie ma non me ne intendo) si perde a vista d’occhio.
Il cartello che invita a far attenzione a non finire in acqua è divertentissimo;




circumnavighiamo lo stagno e raggiungiamo il tempio all’altra estremità…..e facciamo fotine, fotine fotine.




Ci addentriamo nel vero e proprio parco ed Alberto guardando una delle piantine esposte ha una serie di infarti multipli e successivi. Prima incrociamo un baseball centre ed Alberto “gode”; poi dopo aver attraversato tutto il parco, raggiungiamo l’università di Tokyo, quella di musica che è di fronte a quella delle belle arti. Ma quando Alby sembrava soddisfatto arriva l’ultimo tuffo al cuore: una High School! non solo, ma mentre gli faccio la foto davanti al cancello della scuola le ragazze della scuola stessa si “mettono in posa”.



Parte risata collettiva, conoscenza ed altre foto “ufficiali” tutti insieme. Saluti e ringraziamenti e ripartiamo in cammino. Alby si fa fotografare vicino ad un trasformatore esterno per motivi fumettari: nei manga di solito gli assistenti partendo da foto ricostruiscono, disegnati, gli sfondi. Spesso quindi nelle vignette appaiono questi pali con un miliardo di fili elettrici e sti trasformatori/accumulatori esterni enormi.
Ritornati al parco c’intratteniamo vicino ad un gruppo di “giovanotti” che giocano a Crockett (età media, 65 anni) con tanto di pettorali numerati, ed io ho un ritorno alla fanciullezza, anche se Alby dice “alla deficienza” andando sull’altalena. Dopo un giro per le strade del quartiere ed una breve sosta per mangiare, ci dirigiamo verso Shibuya per vederla alla luce del sole, che per ora c’è.
Sostiamo vicino ad Hachicko e facciamo un po’ di foto, poi dritti a cercare un negozio di abbigliamento casual “Jeans mate”. Lo consiglio per l’assortimento, per i prezzi un po’ meno: è economico ma non tantissimo (es. t-shirt carinissima Yen 2.000, circa 12 euro….ne ho prese tre). Attenzione! Spesso le magliette esposte mostrano il “dietro” e non il davanti. Dopo la sosta shopping, io ed Alby ci dividiamo per un’oretta. Lui si fionda in uno store di strumenti musicali pieno di chitarre vintage, bellissime, a parte i prezzi ovviamente.
Io m’intrattengo nel HMV. Piano terra “Namie Amuro” ed il suo nuovo CD di cui mi risento il primo pezzo (prima di partire finirò per comprarmelo sto CD). Secondo piano senza molto interesse,soul & techno, niente da sottolineare. Terzo piano, godimento: rock & pop. Inizio dall’ascolto di un gruppo di cui avevo visto mezzo video sui megaschermi dell’incrocio di Shibuya, “Zebrahead”, decisamente carini, i nipotini degli Offspring, poi mi ricordo del gruppo di cui vedo pubblicizzato un cd con possibilità di ascolto, ne avevo sentito una canzone: i tipi si chiamano “the script” sento e risento i primi 4 pezzi: davvero interessanti, mi piacciono, me li “scaricherò”. Mentre mi addentro verso il resto del piano, sento “live music”, in quel momento c’è una performance live di un gruppo vocale guappo (tutti maschietti) “the unlimited tone”. Non ho potuto né registrare ma manco fotografare, che palle, ma localmente con le armonie sono davvero bravi.
Vado al piano di sopra e faccio un fugace giro tra Dvd movie e Dvd Tv series perché l’ora è passata da un po’ e sono in ritardo.
Mi fiondo verso la statua di Hachicko dove devo rincontrare Alby (si, anche noi come tutti, alla statua di Hachicko), con un’unica sosta per sete: 7up al limone, se po’ ffà. Beccato Alberto, decidiamo di andare a visitare Roppongi. Metro Yamanote, poi hybia e giungiamo a Roppongi Hills: enorme struttura di negozi, musei, teatri, tutto modernissimo ed “imponente” da tornarci con calma. Da lì raggiungiamo la torre di Tokyo. Scarpinata lunga e faticosa e l’ultima parte pure in salita (che palle) ma non me l’aspettavo, ne è valsa la pena. La torre è notevole, un po’ il fiato te lo toglie, anche se sono piuttosto convinto che sia più piccola di quella di Parigi…m’informerò per curiosità.
Anche il colore rosso e bianco ci piace!!! Facciamo foto “postmoderne” con scene da panico (Alby che si china per fare foto e non riesce a rialzarsi….colpo della strega al “ginocchio ahahahaaaah). A questo punto stanchi e distrutti torniamo ad Asakusa a cenare ed a riposare le “stanche membra”.
That’s all!!!